Il termine ozio deriva dal latino otium e si riferisce a ciò che caratterizza un lasso di tempo nel quale non si svolge nessuna attività particolarmente impegnativa o finalizzata ad un profitto. Del famoso “dolce far niente” ne hanno parlato ed elogiato i pregi in molti. Fin dai tempi antichi, come saprai, i filosofi Greci nell’epoca del loro splendore insegnavano il disprezzo per il lavoro elogiando e cantando poemi in favore dell’ozio come dono degli Dei. Cicerone considerava l’ozio una caratteristica dell'uomo libero. Anche Seneca nel suo pensiero sosteneva che l'ozio era sinonimo della vita ritirata a cui l'uomo saggio doveva necessariamente votarsi per non vivere in una società corrotta.
Nella nostra società attuale è stato dimostrato scientificamente che lavorare incessantemente, senza momenti si recupero e di ozio, porta inevitabilmente al burnout.
E’ stato più volte anche verificato che aumentare le ore di lavoro non corrisponde ad aumentare la produttività ma al contrario si evidenzia un netto calo di produttività, creatività ed efficienza.
La Danimarca, per esempio, in cui le ore di lavoro sono relativamente poche, vanta tra i maggiori livelli di felicità al mondo.
Se quest’arte è stata ritenuta fin dai tempi antichi così importante qualche motivo deve pur esserci, non credi?
I suoi benefici sono evidenti
Quando ti dedichi all’ozio, senza fare nulla realmente, inizi a creare delle pause. Gli spazi vuoti dentro lo scorrere della tua vita sono come le pause in uno spartito musicale. Tu certamente saprai quanto sono importanti le pause nella musica?
Oziando inizi a seguire un ritmo più in sintonia con la natura, la quale che, come puoi osservare, per rigenerarsi si prende sempre le sue pause.
Rallentando i movimenti corporei rallenti anche l’attività mentale ristabilendo un giusto equilibrio tra il corpo e mente.
Inizi, cosa che facciamo raramente, ad ascoltare e ad ascoltarti vivendo e comprendendo il tuo momento presente.
Ecco un piccolo elenco dei numerosi benefici che con la pratica consapevole dell’ozio potrai ottenere:
- una maggiore creatività
- una più profonda consapevolezza di te stesso e degli altri
- relazioni più profonde ed empatiche basate sull’ascolto attivo
- intelligenza emotiva più sviluppata
- accresciuta produttività
- riequilibrio tra il fare e l’essere
- maggiore capacità di risoluzione dei problemi
Ci vuole allenamento
Come nella pratica di tutte le arti ci vuole allenamento.
Dovrai imparare a passare, come dice lo stesso A. Lowen, dal fare all’Essere. Questo significa esistere senza dover fare nulla, senza raggiungere obiettivi, senza portare a termine un lavoro o un incarico, senza parlare, senza studiare, senza cucinare e altri mille senza.
Per imparare ad essere osserva un cane mentre riposa tranquillo in un angolo o un gatto steso al sole. Quale sensazione ti danno?
“L’Essere” ti aiuta a comprendere chi sei e cosa vuoi fare da questo momento in poi, ti aiuta a rallentare e a “Sentire” senza agire e senza giudicare.
Non è facile: ci vuole determinazione e disciplina ma l’ozio è un’arte benefica tutta da imparare.
Un’arte da NON mettere da parte
Spesso si dice "impara l’arte e mettila da parte". In questo caso però imparare quest’arte ti servirà moltissimo perché rigenera mente, corpo ed emozioni. Una volta appresa non dovrai assolutamente metterla da parte ma anzi dovrai farla diventare una buona abitudine e un "tuo momento sacro" che nessuno dovrà permettersi di interrompere.
Leggi per oziare meglio
Per aiutarti ad apprendere questa bellissima e salutare arte ti suggerisco qualche lettura che potrà aiutarti nella pratica ma anche illustrarti i suoi usi e significati:
Il piacere dell’ozio - Hermann Hesse
L’Ozio come stile di vita - Tom Hodgkinson
Elogio dell’ozio - Bertrand Russel
L’ozio creativo - Domenico De Masi